Cosa c’è di strano? C’è che quando cominciano la fase dell’adolescenza si chiudono in un mondo che non ci appartiene più, parlano una lingua che capiamo meno di quando avevano due anni, ci sentiamo improvvisamente esclusi dalla loro vita.
Mio figlio ha 13 anni e a volte non so chi sia. Mi sembra così diverso dal bambino che conosco. Quel bambino che ricordo ma che ancora c’è, a sprazzi. Viene e mi riempie di baci fino a che un piccolo scontro non ci divide improvvisamente e mi spedisce in un pianeta lontanissimo dal suo.
La nostra comunicazione è cambiata. I miei rimproveri vengono presi ormai come una sfida e un modo per far valere le sue idee. Che ancora non ha ben chiare. Il punto è anche questo. Non ha ancora un’identità ben precisa perciò si arrabbia, convinto di una motivazione in cui sembra credere profondamente ma che effettivamente non si capisca da dove nasca.
O forse questa è solo una mia impressione e lui sa benissimo cosa vuole affermare?
Spesso ultimamente mi viene da dire, sorridendo, che gli adolescenti perdono momentaneamente l’udito. Io parlo e lui non ascolta. E quando ribadisco il concetto mi risponde che io, quella cosa, non gliel’ho mai detta. Dai, a volte può succedere che perdo colpi, ma rinco così di botto no! Lui non mi sente proprio! Uh, quanto mi fa sformare questa cosa.
Quando è nato mi sono promessa di ricordare questa cosa per me importantissima: lui non è TUO figlio ma è figlio del mondo. E ho giurato a me stessa che sarei stata felice di vederlo volare con le sue ali.
Non è cosa banale, perchè si dice che i figli vanno lasciati andare per la loro strada. Finchè non si è genitore sembra una cosa molto semplice e lineare. Direi, ovvia. Ma poi, solo dopo, quando iniziano a cambiare voce, a diventare sempre più alti, si capisce quanto è duro sapere che iniziano ad allontanarsi.
Ho letto una volta che gli adolescenti sono arrabbiati e noi dobbiamo lasciare che ci odino. Questo per favorire la costruzione della propria identità e la scissione dal mondo sicuro del nido familiare e iniziare l’ascesa nel mondo adulto.
Un’altra cosa buffa che è successa da quando mio figlio ha inziato questa fase è che ho inziato a somigliare sempre più a mia madre! Stamattina sono entrata in camera, era sveglio da poco, guardava la tv con suo fratello ed io ho spalancato la finestra per…cambiare aria perchè c’era puzza di chiuso! Uhhh quante volte ho trovato assolutamente insensato e ingiusto quel gesto, quando avevo la su età?
Ed ora io mi ritrovo a fare e dire le stesse cose di mia madre e mio figlio dice le identiche cose dicevo io! Perchè all’epoca, come adesso lui, le trovavo insensate! E il bello è che me ne rendo conto. Quindi mi interrogo a volte se devo comprendere forse di più oppure mantenere la figura di adulta responsabile che prende decisioni per il bene dei propri figli ma che va contro le loro esigenze. Dubbio amletico…
Quanto sarebbe bello avere un libretto d’istruzioni, come quello per la lavatrice.
Comunque stasera mi sono sentita di condividere questo pensiero perchè il motivo per cui ho deciso di diventare una fotografa di famiglia è proprio perchè mi sono resa conto di quanto è complessa la famiglia. Quando ero molto giovane credevo che sarebbe stato interessante fotografare paesi lontani. Con l’arrivo dei figli ho smesso di viaggiare e questa cosa inizialmente mi ha reso terribilmente triste! Ma poi ho iniziato a intravedere qualcosa di magico nella quotidianità. E questa magia continua. Anche se ci sono serate come queste che sembra davvero difficile essere mamma. Ma se la magia fosse proprio continuare a scoprirci e crescere, insieme e per loro?